In
un contesto internazionale di estrema gravità, argomento sul
quale abbiamo recentemente pubblicato un post (l'ISIS, la crisi
ucraina,...), sta per accadere un altro evento certamente di minore
importanza ma che, a seconda del suo esito, potrebbe avere
ripercussioni di un certo rilievo nel contesto europeo. Ci riferiamo
al referendum con cui il popolo scozzese è chiamato a votare
per l'indipendenza della loro nazione dal Regno Unito di Gran
Bretagna e Irlanda o, viceversa, per la conferma dell'unione con
l'Inghilterra.
L'appartenenza
della Scozia alla Gran Bretagna ha più di tre secoli di vita:
dal 1 maggio 1707 infatti esiste l'unione politica tra i due stati.
In realtà, già dal 1603 esisteva un'unione personale,
cioè basata sull'unicità del sovrano.
Perciò
si può affermare che, specie nell'ipotesi che a prevalere
siano i “sì” all'indipendenza, tale evento abbia una certa
importanza storica in sé, oltre ad avere la potenzialità
di rafforzare o innescare altre rivendicazioni separatiste in varie
parti d'Europa.
Questo
breve testo formula l'ipotesi - allo stato dei fatti e delle
conoscenze non molto più di un divertissement, per
quanto interessante - che la Quartina V, 93 possa riferirsi al
referendum per l'indipendenza scozzese del prossimo 18 settembre 2014
e ne predica l'esito.