mercoledì 17 settembre 2014

Nostradamus e il referendum in Scozia. Una previsione?

In un contesto internazionale di estrema gravità, argomento sul quale abbiamo recentemente pubblicato un post (l'ISIS, la crisi ucraina,...), sta per accadere un altro evento certamente di minore importanza ma che, a seconda del suo esito, potrebbe avere ripercussioni di un certo rilievo nel contesto europeo. Ci riferiamo al referendum con cui il popolo scozzese è chiamato a votare per l'indipendenza della loro nazione dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda o, viceversa, per la conferma dell'unione con l'Inghilterra.
L'appartenenza della Scozia alla Gran Bretagna ha più di tre secoli di vita: dal 1 maggio 1707 infatti esiste l'unione politica tra i due stati. In realtà, già dal 1603 esisteva un'unione personale, cioè basata sull'unicità del sovrano.

Perciò si può affermare che, specie nell'ipotesi che a prevalere siano i “sì” all'indipendenza, tale evento abbia una certa importanza storica in sé, oltre ad avere la potenzialità di rafforzare o innescare altre rivendicazioni separatiste in varie parti d'Europa.

Questo breve testo formula l'ipotesi - allo stato dei fatti e delle conoscenze non molto più di un divertissement, per quanto interessante - che la Quartina V, 93 possa riferirsi al referendum per l'indipendenza scozzese del prossimo 18 settembre 2014 e ne predica l'esito.

domenica 7 settembre 2014

L'inedita gravità della situazione internazionale

Visti gli eventi accaduti e che stanno accadendo, pur senza per il momento trarre paralleli con le profezie di Nostradamus, pubblichiamo questa analisi della situazione internazionale attualeche purtroppo presenta scenari di particolare gravità.
Nel frattempo prosegue il lavoro, per ora off-line, su un volumetto sulla credibilità di Nostradamus, di cui contiamo di pubblicare una prima parte tra non molto.
L'inedita gravità della situazione internazionale

Mentre il nostro Parlamento si balocca con grottesche riforme istituzionali, i cittadini che hanno un lavoro rientrano dalle ferie agostane e quelli che non ce l’hanno lo cercano, solo negli ultimi giorni ci stiamo accorgendo, in modo molto parziale, della gravità degli eventi internazionali che stanno avvenendo nelle ultime settimane – ma in gestazione da molto più tempo.
Siamo vittime di una generale fase di riflusso dell’impegno sociale (risultato raggiunto “brillantemente” da chi ha pianificato la crisi economica europea degli ultimi sette anni), del tradizionale disinteresse dell’opinione pubblica italiana per la politica estera, e dell’assuefazione a scenari di guerra, fame e distruzione che avvengono sempre in teatri più o meno lontani dal nostro giardino e perciò hanno radicato in noi un’inconscia convinzione di invulnerabilità. Lo stesso abuso della strategia del terrore ha contribuito a questa inedita indifferenza alla guerra e ai suoi frutti; inoltre, le generazioni che tenevano vivo l’orrore per la guerra sono ormai scomparse e i racconti orali, ben più efficaci dei libri e delle immagini abusate, si tramandano sempre meno.

Eppure gli squilibri economici tra le popolazioni del mondo sono andate solo accentuandosi nei decenni del dopoguerra e ancor di più con la fase neoliberista.
Eppure il sogno – incubo occidentale del pensiero unico, del “There is no alternative” del dopo- crollo del sistema sovietico non è servito a omologare e soggiogare nel profondo della loro cultura immense masse di popolazione terrestre. I tre esempi più vicini all’Europa? L’immenso mondo arabo; la Russia; la Cina. Ce ne sono molti altri (tra cui India, Sudamerica), ma non così minacciosi, per varie ragioni.
Eppure l’economia occidentale, specialmente quella europea, è fragilissima ben al di là delle stupide e pericolose ricette di austerity: è fragilissima perché si regge sull’importazione di materie prime e soprattutto energia fossile (gas, petrolio) dai Paesi produttori. Quali i più importanti? L’immenso mondo arabo e la Russia.

domenica 2 febbraio 2014

Nota di aggiornamento

Da un po' di tempo non scrivo sul blog: tuttavia, non ho smesso di lavorare su Nostradamus. Sto lavorando su un secondo documento con argomento "La credibilità di Nostradamus", dove cercherò di mostrare, descrivendo approfonditamente un numero selezionato di quartine situate nel passato, con quali stupefacenti particolari il profeta abbia descrtto eventi della storia che va dal suo tempo di vita (seconda metà del Cinquecento) ai giorni nostri.

Per il momento saluto i miei venticinque lettori...