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giovedì 3 marzo 2016

L'ultimo nome dell'elenco di Malachia

Oggi aggiorniamo il blog su un tema trattato solo in modo collaterale nel documento originale e successivi aggiornamenti.
Si tratta di un significativo approfondimento su uno dei motti della profezia di Malachia sui papi.
Ho avuto l'onore di veder pubblicato l'articolo in questione sul periodico "Enigmi" diretto da Dario Gulli, che qui pubblicamente ringrazio.

Gloria olivae
Per chi non la conoscesse, la cosiddetta profezia di Malachia è un testo attribuito al monaco irlandese medievale San Malachia, ma pubblicato solo nel 1595 ad opera di Arnoldo Wion1, che riporta un elenco di 112 papi, identificati mediante un breve motto latino, a partire da Celestino II (1143-1144) e fino al papa identificato dal motto “Gloria olivae”, cui segue una proposizione latina che sembra annunciare la fine della Chiesa:
In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pasces oves in multis tribolationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, et Judex tremendus judicabit populum suum.2

Nell'ipotesi che l'elenco costituisse una profezia, lo sforzo compiuto da molti è stato quello di attribuire ogni motto latino ad un particolare papa, seguendo l'ordine dell'elenco, in base a caratteristiche del papa stesso che il motto poteva ricordare (il nome di famiglia, quello scelto, lo stemma, la città natale o quella dove esercitò importanti ministeri, il carattere, le azioni,...). Così, l'identificazione dei Papi collegati ai motti non è sempre certa, e talvolta compaiono pure gli antipapi dei periodi scismatici; tuttavia, va osservato che i motti del periodo recente, quello post-bellico, presentano una sufficiente aderenza con i Papi che hanno incarnato il motto stesso.
Questi i motti associati a ciascun papa a partire dal Novecento.

Lumen de coelo ..........................................................................Leone XIII
Ignis ardens ................................................................................Pio X
Religio depopulata.......................................................................Benedetto XV
Fides intrepida.............................................................................Pio XI
Pastor angelicus...........................................................................Pio XII
Pastor et nauta ..........................................................................Giovanni XXIII
Flos florum ..................................................................................Paolo VI
De medietate lunae...................................................................Giovanni Paolo I
De labore solis3.......................................................................Giovanni Paolo II
Gloria olivae.............................................................................Benedetto XVI

Così si va dal Pastor angelicus del mite Eugenio Pacelli, Pio XII, al “Pastor et nauta” di papa Roncalli, Giovanni XXIII, che fu patriarca di Venezia (città marinara per eccellenza), a “Flos florum” che descrive perfettamente la caratteristica dello stemma di Paolo VI, che contiene tre gigli4. Si arriva poi a De medietate lunae di Albino Luciani che fu un papa di transito, perché durò poco più di un ciclo lunare (appena 33 giorni) a causa della sua morte prematura e mai chiarita, e a De labore solis attribuito a Giovanni Paolo II, papa Wojtyla, motto spiegabile sia con la sua provenienza da un paese dell'Est, sia con la sua attitudine ai viaggi intorno al globo.

Col presente scritto si intende approfondire il significato del motto “Gloria olivae5 attribuito a Benedetto XVI.
L'articolo continua su "Enigmi" di marzo, n.9, che trovate:
- in edicola, in versione cartacea
- in versione digitale, ad esempio su http://www.ezpress.it/riviste.html?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=3956&category_id=110

1E per tale motivo, nonché per altre considerazioni, il testo è considerato, dalla maggior parte degli storici, un'opera scritta, appunto, alla fine del Cinquecento.

2Durante l'estrema persecuzione della santa romana chiesa, siederà [sul seggio] “Petrus romanus”, che pascerà le sue pecore durante molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli sarà distrutta, e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo.

3In sintesi i motti possono così tradursi: “Lumen de coelo” con “Luce dal cielo”; “Ignis ardens” con “Fuoco ardente”; “Religio depopulata” con “Religione spopolata”; “Fides intrepida” con “Fede intrepida”; “Pastor angelicus” con “Pastore angelico”; “Pastor et nauta” con “Pastore e marinaio”; “Flos florum” con “Fiore dei fiori”; “De medietate lunae” con “Dell'intermezzo della luna”; infine, “De labore solis” con “Della fatica del sole”.

4Il giglio, fiore della monarchia di Francia, può già da solo essere considerato “il fiore dei fiori”.

5(in) gloria dell'oliva o (in) gloria all'oliva