domenica 17 marzo 2013

La datazione celata: terza parte

Continuiamo l'esame delle quartine e dei passi aventi una datazione.

Vi è ancora la VIII, 71:

Croistra le nombre si grande des astronomes,
Chassez, bannis & livres censurez,
L'an mil six cens & sept par sacre glomes
Que nul aux sacres ne seront asseurez.1

Il contenuto, in particolare dei primi due versi, è calzante per la prima metà del Seicento, quando, con il crescere delle osservazioni astronomiche di Keplero, Copernico, Galileo ed altri, vengono formulate nuove spiegazioni per il funzionamento di quello che oggi chiamiamo “sistema solare”, mettendo in dubbio prima e superando poi il dogma tolemaico–aristotelico che aveva dominato, intrecciandosi con la Sacra Scrittura, nella concezione precedente. In seguito a ciò, la Chiesa reagì cercando di preservare il vecchio ordine e di soffocare le nuove scoperte scientifiche: i libri di Copernico furono messi all'indice (1616), Galileo fu costretto ad abiurare (1633) e così via. L'ultimo verso potrebbe tradursi in due modi: il primo “non saranno ammessi alle cose sacre, ai Sacramenti”, il secondo “nessuno di loro (doppia negazione) sfuggirà alla persecuzione degli Ecclesiastici”. Glomes, “gomitolo”, è stato tradotto da alcuni interpreti con “assemblea”.
Tuttavia, nel 1607 non abbiamo trovato un fatto rilevante che giustifichi la scelta di quell'anno (salvo le osservazioni del XXV passaggio della Cometa di Halley, fatte da molti astronomi, tra cui Keplero).
Complessivamente, comunque, propendiamo per ritenere la data indicata come “in chiaro”.

Infine si registra la famosa quartina X, 72:

L'an mil neuf cens nonante neuf sept mois,
Du ciel viendra un grand Roy d'effrayeur:
Resusciter le grand Roy d'Angolmois,
Avant apres Mars regner par bon heur.2

Non ci addentriamo nelle ipotesi formulate per individuare in qualcuno il gran Re del terrore che sarebbe venuto nel luglio-agosto del 1999. La data indicata non ha, al momento, una spiegazione semplice.

Vi sono poi le date indicate nella lettera a Enrico.
Nella prima parte della lettera Nostradamus sembra voler indicare, misteriosamente, una chiave interpretativa degli eventi profetici narrati mentre al passo X e XI afferma:

[...]Toutefois esperant de laisser par écrit les ans, villes, citez, regions, ou' la pluspart adviendra, meme de l'année 1585, et de l'année 1606, accommencant depuis le temps present, qui est le 14 de Mars 1557, et passant outre bien loing iusques à l'advenement, qui sera apres au commencement du 7 millenaire profondement supputé[...]”3

A parte il fatto che la lettera è datata 27 giugno 1558 (e non 14 marzo 1557), si deve rilevare che indicare gli anni 1585 e 1606 come anni rilevanti, tali da doverli sottolineare in questo passo apparentemente generico, sembra privo di senso: non sono certo anni nei quali siano accaduti fatti di particolare importanza storica. Diversa conclusione potrebbe forse trarsi se si pensasse che tali anni appartengano alla cronologia celata, secondo lo stesso schema presente anche nelle Quartine.

Da queste note sono emerse quindi le date 1585 e 1606 (Lettera a Enrico), 1607 (Quartina VI, 54) e 1609 (Quartina X, 91), oltre a qualcun altra dubbia, da poter considerare come appartenenti a una datazione celata.

Sampietro ha fatto determinati calcoli per individuare le date reali, soprattutto a partire dalla complessa cronologia biblica riportata nella lettera a Enrico, ma non sono privi di forzature e arbitrarietà e conducono, comunque, a risultati numerici già smentiti dalla storia.

Già nel 2005 avevamo fatto un'ipotesi diversa. La esporremo per sommi capi, indicando poi quali eventi confortano e rafforzano tale conclusione. Conclusione che lascia aperti, è bene dirlo in anticipo, innumerevoli sviluppi delle profezie e non pretende di portare nessuna “vera” traduzione del codice o soluzione definitiva, come hanno fatto molti interpreti un po' presuntuosi che si autonominano esperti di Nostradamus. Cercheremo solo di aggiungere un tassello ai molti studi già condotti e di stimolare ulteriori progressi nella comprensione delle opere del veggente.

Per procedere, occorre fare riferimento anche alle Sestine, che tuttavia, come già precisato, danno degli indizi importanti ma non risultano determinanti per l'individuazione della corrispondenza tra la datazione celata e quella reale. Le Sestine sono 58 e in molte di esse vi sono riferimenti ad anni che iniziano con il “six cens” (particolare che permette di ipotizzare un diverso autore, che forse si collegava alle profezie di Nostradamus avendone compreso la chiave).

CONTINUA...
per inviare osservazioni: nostradamus1609@gmail.com
 
Prima di concludere, faccio un'altra incursione nell'attualità per segnalare altre due frasi del nuovo sommo pontefice che mi hanno colpito.

Ricorderete che la sera dell'elezione avevo commentato la (ormai famosa) frase in cui papa Bergoglio disse: "il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma, sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo". Una battuta di spirito, di cui avevo commentato la possibile ambivalenza di significato.
Il giorno dopo, a papa Francesco, che sta dimostrando molta spontaneità, è venuta una nuova battuta. Rivolgendosi ai Cardinali, il papa ha scherzato: "Che Dio vi perdoni per quello che avete fatto!" Un modo per schermirsi dalla difficile responsabilità che gli tocca e un rimprovero bonario e ironico a coloro che lo hanno messo in questa situazione...Ma la frase può significare almeno altre due cose. Potrebbe aver voluto riferire ai cardinali quest'esortazione per qualcos'altro che essi hanno fatto, qualcosa di meno ovvio del significato apparente della frase. 
Oppure potrebbe aver voluto dire semplicemente quello che ha detto.

Altri hanno già notato l'insistenza in questi primi giorni sul concetto del diavolo, che non è certo di moda nella Chiesa moderna. Come se avvertisse il male molto vicino a sé. Nell'omelia del secondo giorno, di fronte ai cardinali, ha detto, riferendosi a chi confessa senza la croce, facendo una citazione: "Chi non prega il Signore prega il diavolo; quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio". Quindi il papa propone, netta, una scelta di campo: chiunque di noi sta da una parte o dall'altra. Parla in generale o ha in mente qualcuno?
AL prossimo post.

1Crescerà il numero così grande degli astronomi, / Cacciati, banditi e i libri censurati, / L'anno mille sei cento e sette per sacro [gomitolo?] / Che nessuno alle cose sacre non saranno assicurati.
2Nell'anno mille nove cento novanta nove sette mesi, / Dal cielo verrà un gran Re del terrore: / Resusciterà il gran Re d'Angolmois, / Prima dopo Marte regnerà per sorte.
3[...]Tuttavia, sperando di lasciare per iscritto gli anni, paesi, città, regioni, in cui la maggior parte avverrà, anche dell'anno 1585, e dell'anno 1606, cominciando dopo il tempo presente, che è il 14 marzo 1557, e passando oltre ben a lungo fino all'avvenimento, che sarà dopo l'inizio del millennio 7 profondamente valutato[...]

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